Le nostre procedure di disinfezione e sterilizzazione
UTILIZZO STRUMENTI
(non monouso)
DISARMO STUDIO E TRASPORTO IN STERILIZZAZIONE
IMMERSIONE NEL LIQUIDO DECONTAMINANTE
LAVAGGIO E PULIZIA IN ULTRASUONI
LAVAGGIO NEL TERMODISINFETTORE
CONTROLLO ESITO PULIZIA DAL PERSONALE
CONFEZIONAMENTO
STERILIZZAZIONE IN AUTOCLAVE
REGISTRAZIONE CICLO E STOCCAGGIO DELL’INDICATORE DI PROCESSO
APPLICAZIONE ETICHETTE E CONTROLLO CONFEZIONAMENTO
STOCCAGGIO
4.2 Area di sterilizzazione e attrezzatura
L’area di sterilizzazione deve essere ben separata dalle altre aree operative e, ove possibile, situata in zona “strategica” al fine di ridurre al minimo la movimentazione degli strumenti. La localizzazione dell’area individuata deve essere evidenziata nella piantina dello Studio (lay-out – rif. Manuale della Qualità par. 6.3)
Per poter eseguire la sterilizzazione è necessario utilizzare la seguente attrezzatura:
Attrezzatura Essenziale | Attrezzatura complementare (ottimale) |
Pareti lavabili | |
Piano di lavoro lavabile per lo “sporco” | |
Lavello di tipo sanitario | |
Lavello | |
Vasca ad ultrasuoni | Vasca a freddo decontaminante |
Termodisinfettore | |
Aria compressa | |
Piano di lavoro lavabile per il “pulito” | |
Termosigillatrice | |
Autoclave | |
Collegamento al pc: datalogger | |
Spazi per lo stoccaggio del materiale “sterile” |
Tabella 1: elenco dell’attrezzatura necessario per le operazioni di sterilizzazione
Tutte le attrezzature ed i materiali utilizzati devono essere conformi ai requisiti vigenti (ad es. direttiva 93/42/CE per i dispositivi medici) ed essere utilizzati nel rispetto delle istruzioni e delle indicazioni fornite dal Fabbricante.
4.3 Trattamento degli strumenti pre-sterilizzazione
Per eseguire la sterilizzazione vanno eseguite le azioni di seguito descritte; si noti che tali operazioni possono essere svolte contemporaneamente dal Termodisinfettore.
Decontaminazione
Obiettivo: | ridurre la carica batterica degli strumenti contaminati |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | disinfettanti ad alta attività (vedi 61 Elenco dei Disinfettanti)
Vasca a freddo decontaminante |
Lavaggio / Detersione
Obiettivo: | eliminare tutti i residui di varia natura presenti sugli strumenti |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | Vasca ad Ultrasuoni solo per le frese con l’uso di prodotti chimici indicati dal produttore.
Vasca con liquido a freddo per gli strumenti. Termodisinfettore. |
ASCIUGATURA/CONTROLLO VISIVO
Obiettivo: | Passaggio in termodisinfettore.
verificare gli strumenti prima della sterilizzazione o dell’eventuale confezionamento |
Responsabile: | Personale ASO |
Mezzi: | Spazzole con setole in ottone |
4.4 Sterilizzazione
Per assicurare il mantenimento della sterilità è necessario svolgere le azioni post-sterilizzazione secondo quanto di seguito prescritto.
Controllo e Manutenzione
Obiettivo: | Controllo dell’avvenuta pulizia degli strumenti, verifica di eventuali difetti, usure o rotture e lubrificazione degli strumenti rotanti |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | non richiesti |
Confezionamento
Obiettivo: | Mantenere lo strumento “sterile” dopo il processo di sterilizzazione in autoclave.
Permettere il corretto stoccaggio degli strumenti “sterili”. Favorire l’utilizzo “monopaziente” degli strumenti |
Responsabile: | Personale ASO |
Mezzi: | termosigillatrice1 |
Sterilizzazione
Obiettivo: | Sterilizzazione degli strumenti |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | Autoclave: L’uso dell’autoclave deve essere fatto secondo le istruzioni del costruttore, stabilendo i cicli di sterilizzazione in modo che rispondano ai requisiti richiesti. Ai fini dell’individuazione delle metodiche ottimali viene considerata la distinzione prevista dalla norma preEN 13060, con specifico riferimento al ciclo di sterilizzazione e riportate nell’Allegato B
Sterilizzanti chimici: vanno utilizzati esclusivamente per quanto non è trattabile in autoclave e seguendo le istruzioni del costruttore. Elenco dei Disinfettanti al alta attività sterilizzante:
|
Stoccaggio
Obiettivo: | conservare gli strumenti che hanno subito il processo di sterilizzazione |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | scaffalature e cassetti chiusi |
4.5 Conservazione e mantenimento della sterilità
E’ essenziale mantenere il massimo controllo della durata di validità della sterilità degli strumenti, la quale dipende dal tipo di confezione utilizzata, come descritto nella tabella seguente.
Obiettivo: | assicurare di non utilizzare strumenti con sterilità non più valida |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | confezioni |
Tipo di confezione | Durata in gg / h |
Fogli di alluminio all’interno della busta per eventuale chirurgia | 2 mesi |
Busta semplice carta-plastica termosaldata | 2 mesi |
Tabella 2: schema di mantenimento della sterilità per i tipi di confezione
I dati riportati nella tabella di cui sopra valgono a patto che le confezioni siano integre; in caso si riscontri la mancata integrità della confezione (danneggiamento) è necessario sottoporre nuovamente gli strumenti al processo di sterilizzazione.
Considerando che tutto quanto è sterilizzabile deve subire un trattamento adeguato, occorre fare una distinzione come previsto da Spaulding nel 1972 (vedi 65 – Elenco degli strumenti odontoiatrici individuati per criticità )
4.6 Rintracciabilità
Per il materiale critico (rif. allegato 65) è necessario assicurare che siano reperibili alcune informazioni essenziali relativamente al processo di sterilizzazione2, riportando sulla confezione almeno i seguenti dati:
- identificativo dell’autoclave (opzionale nel caso vi sia una sola autoclave)
- data della scadenza-
- nominativo dell’operatore con firma sul Vaporline
- Numero del ciclo.
Obiettivo: | Individuare il materiale che ha subito il processo di sterilizzazione
Assicurare il reperimento delle informazioni essenziali relative al processo di sterilizzazione |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | Vaporline con etichetta della prezzatrice |
4.7 Validazione del processo
Seguendo le scadenze indicate nella tabella successiva è necessario effettuare specifici controlli per verificare l’efficacia del processo di sterilizzazione.
Obiettivo: | Assicurare l’efficacia del processo di sterilizzazione |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | sussidi, come da allegato.42 |
PROCEDURA | FREQUENZA | AZIONE |
Controlli fisici | ||
VACUUM TEST | Giornaliera
Autoclavi tipo B |
Esecuzione
registrazione |
BOWIE DICK TEST | Mensile
Autoclavi tipo S |
Esecuzione
registrazione |
HELIX TEST | settimanale
Autoclavi tipo B |
Esecuzione
registrazione |
CONFORMITA’ DEL CICLO | Giornaliera
Tutte le autoclavi |
Verifica
registrazione |
Controlli chimici | ||
INDICATORE DI PROCESSO | Su ogni pacco | Verifica |
Controlli biologici | ||
PROVA BIOLOGICA | Mensile
Tutte le autoclavi |
Esecuzione
registrazione |
4.8 Manutenzione e registrazione
Il processo di sterilizzazione richiede un’attenta gestione (manutenzione) dell’autoclave e la conservazione e rintracciabilità dei documenti pertinenti quali, in particolare:
- Schede strumento, per le specifiche attrezzature utilizzate, con registrazione degli interventi effettuati
- Manuali delle istruzioni d’uso
- Specifiche tecniche dell’autoclave
- Esiti delle prove di convalida (se e quando prevista)
- Registrazioni delle sterilizzazioni e Documentazione dei controlli di avvenuta sterilizzazione
Obiettivo: | Assicurare il pieno funzionamento delle autoclavi
Permettere di dare evidenza delle attività svolte mediante la corretta gestione delle registrazioni |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | modulistica, come da allegato 11 registro sterilizzazioni.doc
Stampa dei rapporti, se presente la stampante Target di Bowie Dick Test ed Helix Test Integratori Multiparametro Esiti delle prove biologiche spore |
5. Disinfezione
5.1 Fasi del processo
Il processo di disinfezione comprende le seguenti fasi:
- Disinfezione delle superfici e dei piani di lavoro delle aree operative e chirurgiche.
- Disinfezione delle attrezzature.
- Disinfezione del riunito e dell’impianto idrico del riunito.
- Disinfezione delle impronte e dei manufatti protesici.
- Protezione degli operatori.
- Registrazione e conservazione dei documenti
Per tutte le fasi del processo di disinfezione vale la importante precauzione che tutti i disinfettanti devono essere utilizzati secondo le istruzioni del produttore
5.2 Disinfezione delle superfici e dei piani di lavoro delle aree operative e chirurgiche
Per ridurre al minimo il rischio di trasmissione delle infezioni gli utenti è indispensabile procedere alla disinfezione delle superfici (es. piano di lavoro, maniglia della lampada) al termine di ogni trattamento (fra un paziente e l’altro).
Obiettivo: | Ridurre la carica batterica delle superfici contaminate |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | disinfettanti (vedi 61 Elenco dei Disinfettanti)
Polietilene – pellicola trasparente AVA (Aspirazione ad Alta Velocità) |
L’assistente deve assicurarsi che i prodotti utilizzati siano attivi e che, nel contempo, siano compatibili con il materiale da trattare.
Per impedire o quanto meno ridurre le possibilità di contaminazione dell’ambiente, delle apparecchiature e delle superfici di lavoro nella zona operativa dello studio vengono rivestite con pellicole trasparenti (fogli di polietilene) le parti che possono essere raggiunte da spruzzi o aerosol di goccioline contenenti sangue e saliva o che vengono toccate più frequentemente dagli operatori e che non sono facilmente pulibili e disinfettabili, fra cui:
- Il poggiatesta della poltrona
- La tastiera di comando del riunito e tastiera dell’assistente
- Le impugnature della lampada e del riunito.
- Interruttori della luce.
- Comandi sull’apparecchiatura radiologica.
Tra un paziente e l’altro le pellicole vanno sostituite e le superfici devono essere pulite e disinfettate utilizzando panni monouso.
L’utilizzo combinato degli aspiratori ad alta velocità e della diga di gomma (quando possibile) consente di ridurre la contaminazione ambientale causata dalla formazione di aerosol o schizzi di sangue e saliva.
Per evitare di contaminare cassetti e superfici nel corso degli interventi alla ricerca degli strumenti necessari è opportuno che prima di iniziare ogni seduta venga predisposto tutto l’occorrente.
Nel caso di contaminazione grossolana dell’ambiente (schizzi di sangue) adottare la seguente procedura:
- Indossare guanti protettivi.
- Porre sulla contaminazione abbondante materiale assorbente (garza, carta).
- Asportare con cautela riponendo immediatamente in un contenitore per rifiuti infetti.
- Passare ripetutamente l’area interessata con soluzioni adatte assicurando un tempo di contatto si almeno 10’.
5.3 Disinfezione delle attrezzature
Analogamente a quanto sopra, è necessario provvedere alla disinfezione delle attrezzature in quei casi in cui non sia possibile provvedere alla loro sterilizzazione. Per quanto attiene all’utilizzo dei prodotti vale quanto definito al paragrafo precedente.
La disinfezione delle attrezzature va effettuata immediatamente dopo l’utilizzo e comunque tra un paziente e l’altro.
Obiettivo: | ridurre la carica batterica delle attrezzature contaminate quando queste non possano essere sterilizzabili. |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | disinfettanti (vedi 61 Elenco dei Disinfettanti)
Etilene – pellicola trasparente AVA (Aspirazione ad Alta Velocità) |
5.4 Disinfezione del riunito e dell’impianto idrico del riunito
Il riunito e l’impianto idrico del riunito devono essere sottoposte ad alcune operazioni atte a ridurre la carica batterica. La frequenza di esecuzione di tali operazioni è variabile, in funzione dell’effettivo grado di utilizzo. In particolare:
- La detersione dell’impianto di aspirazione deve essere fatta in funzione del carico di lavoro ed almeno settimanalmente con l’utilizzo degli appositi detergenti.
- La pulizia dei filtri va effettuata settimanalmente ed anche in funzione del carico di lavoro.
Obiettivo: | ridurre la carica batterica. |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | vari |
Le prassi che permettono di ridurre la carica batterica connessa con l’utilizzo del riunito e dell’impianto idrico del riunito sono:
- In assenza di sistemi interni di disinfezione dell’impianto idrico, far girare a vuoto la turbina per almeno 20 secondi tra un paziente e l’altro in modo da scaricare l’acqua potenzialmente contaminata.
- Utilizzare componenti di uso intraorale autoclavabili ( es. manipoli, turbine, siringa aria/acqua) o monouso (terminali siringhe aria/acqua)
- Effettuare all’inizio della giornata lavorativa lo scarico completo dell’acqua interna, come raccomandato dal CDC (Central Disease Control – Atlanta USA), dal momento che durante prolungate pause lavorative le linee idriche interne possono permettere lo sviluppo di flora microbica indesiderata.
- Utilizzare per la disinfezione dell’impianto idrico e degli aspiratori preferibilmente cloroderivati stabilizzati (poco corrosivi), Acqua ossigenata con la concentrazione H2 O2 al 30% con ogni paziente.
5.5 Disinfezione dei pavimenti e delle pareti
Per quanto attiene alla disinfezione dei pavimenti ed eventualmente delle pareti il Titolare dello Studio deve:
- classificare le aree dello Studio in base al tipo di intervento, tipologia di paziente e carico di lavoro
- definire il livello di disinfezione per ogni singola area e scegliere i prodotti idonei
- individuare la frequenza e la metodologia di disinfezione
Le attività vengono svolte dal personale ASO, nel rispetto delle indicazioni del Titolare.
Obiettivo: | ridurre la carica batterica. |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | disinfettanti (vedi 61 Elenco dei Disinfettanti) |
La disinfezione dei pavimenti e delle pareti viene svolta con la frequenza indicata nella tabella seguente.
Classificazione | Classe di Rischio infettivo | Livello di disinfezione | Disinfettante
(All. 61) |
Frequenza |
Aree Chirurgiche | 3 | Intermedio | Ogni paziente | |
Altre Aree Operative | 3 | Intermedio | 2 mesi | |
Aree non operative | 1 | Basso | 2 mesi |
Tabella 4: frequenza di disinfezione in base alla classe di rischio infettivo
5.6 Disinfezione delle impronte e dei manufatti protesici
La disinfezione delle impronte e dei manufatti protesici è richiesta ad ogni passaggio fra studio e laboratorio.
Obiettivo: | ridurre la carica batterica. |
Responsabile: | personale ASO |
Mezzi: | disinfettanti (vedi allegato 61) |
5.7 Protezione degli operatori
Il personale operativo deve utilizzare i dispositivi di protezione individuale necessari a proteggere dal rischio infettivo.
Obiettivo: | Frapporre una barriera tra gli operatori e situazioni di rischio infettivo |
Responsabile: | Tutto il personale operativo |
Mezzi: | Dispositivi di protezione individuale (DPI): guanti, mascherina, occhiali o schermi facciali protettivi, abbigliamento sanitario.
Saponi detergenti ed antisettici |
I DPI che devono essere sempre utilizzati dal personale operativo sono:
Protezione delle mani
Guanti: quando si prevede di venire a contatto con sangue e/o saliva, membrane mucose, cute non intatta del paziente e quando è prevista la manipolazione o il contatto con superfici o strumenti contaminati i guanti devono essere Presidio Medico Chirurgico e certificati almeno in classe 2 DPI
Guanti sterili: per interventi di chirurgia generale o estrattiva, parodontali e implantologici.
Per quanto attiene l’utilizzo dei guanti valgono le seguenti regole:
- I guanti devono venire sostituiti per il trattamento di ogni paziente e quando siano contaminati con sangue o quando presentino segni di usura o foratura.
- Ogni volta che si devono toccare superfici non contaminate indossando un paio di guanti contaminati questi ultimi VANNO RIMOSSI per evitare contaminazioni incrociate.
- Il riutilizzo dei guanti monouso tra un paziente e l’altro è VIETATO.
- È indispensabile procedere al lavaggio accurato delle mani e delle dita con tecnica adeguata e detergente antisettico prima e dopo aver indossato i guanti.
Protezione del viso
La mascherina, gli occhiali protettivi e/o schermi facciali devono venire indossati da tutti gli operatori sanitari odontoiatrici ogni qualvolta sia prevedibile la produzione di spruzzi o di aerosol contenti sangue o saliva e sia possibile la contaminazione delle mucose orali, nasali e oculari. Essi devono avere il marchio di conformità CE.
Protezione del corpo
Durante le attività sanitarie odontoiatriche, è opportuno indossare un abbigliamento da lavoro che sia completo e che comprenda camice o giacca chiusi a girocollo, pantaloni, calze e zoccoli.
L’abbigliamento sanitario può essere bonificato tramite lavaggio ad alta temperatura (60°C).
Si consiglia l’utilizzo di sovracamici in caso di operazioni chirurgiche.
Lavaggio
Lavaggio ed antisepsi delle mani: genericamente si parla di mezzi detergenti e mezzi antisettici per il lavaggio delle mani
mezzi detergenti sono rappresentati dai saponi liquidi in erogatori opportuni
mezzi antisettici devono possedere contemporaneamente effetto antimicrobico, innocuità per la cute delle mani, gradevolezza di formulazione e costo accettabile.
I principi antisettici più raccomandati per le mani sono:
- DURR sapone
Criteri per l’uso del detergente e per l’uso del detergente-antisettico
- Se il contatto è stato fugace con persone od oggetti presumibilmente non contaminati non è necessario il lavaggio delle mani.
- Dopo il contatto con un paziente è consigliabile il lavaggio con acqua e sapone detergente (lavaggio Sociale)
- è tassativo far seguire al lavaggio con sapone detergente e risciacquo, un lavaggio con antisettico nelle seguenti situazioni:
- Prima di procedure invasive ( lavaggio Chirurgico )
- Prima e dopo il contatto con ferite ( lavaggio Antisettico )
- Dopo il contatto con cute/mucose o materiali infetti ( lavaggio Antisettico )
ASCIUGATURA DELLE MANI
Si ricorre alle salviette di carta monouso.
Vaccinazione
E’ consigliata la Vaccinazione degli operatori contro la Epatite B e si consiglia la valutazione riguardo l’immunità acquisita nei confronti di HBV (titolo > 10 MUI/ml) e delle comuni malattie esantematiche.
5.8 Registrazioni e conservazione della documentazione
La registrazione delle operazioni di disinfezione viene effettuata utilizzando il modulo riportato nell’Allegato 55A DECONTAMINAZIONE – GENERALE.XLS a cura del personale ASO.
Non è prevista la registrazione delle operazioni di disinfezione effettuate sul personale e quelle eseguite tra un paziente e l’altro.
La documentazione che deve essere conservata consiste in:
- Schede specifiche delle attrezzature e dei mezzi utilizzati
- Specifiche tecniche
- Istruzioni d’uso
- Registrazioni delle operazioni di disinfezione
5.9 Lavaggio della biancheria del personale
Il Titolare provvede affinché la biancheria del personale sia conservata, trasportata e lavata adeguatamente e separatamente dagli altri indumenti personali.
- Lavando in studio la biancheria
- Inviando ad una lavanderia specializzata
- Fornendo al personale informazioni per un corretto lavaggio
Obiettivo: | Frapporre una barriera tra gli operatori e situazioni di rischio infettivo |
Responsabile: | Tutto il personale operativo |
Mezzi: | Allegato: 51 informativa per il lavaggio della biancheria |
La biancheria lavata viene idoneamente conservata nello spazio dedicato al pulito.
Tratto dal manuale istruzioni autoclave DOMINA DENTAL X INTRODUZIONE Lo strumentario odontoiatrico rappresenta, a causa degli elevati costi, un sostanziale investimento per lo studio ed è pertanto legittimo operare affinché possa durare a lungo. Questa breve guida è stata preparata per fornire un valido aiuto per il raggiungimento di questo obiettivo . La sterilizzazione in autoclave è largamente riconosciuta come la forma di sterilizzazione più economica efficace e sicura oggi diffusa sul mercato. Ciò nonostante, come ogni sistema di sterilizzazione, se usato impropriamente può procurare un prematuro invecchiamento degli strumenti. Quando viceversa gli strumenti sono preparati adeguatamente, il sistema di sterilizzazione in autoclave rappresenta oggi non solo il sistema più sicuro ed efficace, ma anche quello che permette allo strumentario di durare più a lungo. Per una corretta sterilizzazione e per una più accurata manutenzione dello strumentario è necessario utilizzare una autoclave dotata di pompa per il vuoto a doppia azione e di un sistema di ventilazione forzata. Grazie a questi congegni si può ottenere una asciugatura perfetta dello strumentario con una eliminazione quasi totale di tutti i fenomeni legati alla presenza di acqua nella camera (macchie, corrosione ecc). In questa guida abbiamo cercato di dare risposta alle domande più frequenti in tema di preparazione degli strumenti, con l’intenzione di fornire un nostro contributo di informazione e di chiarezza per una migliore tecnica di sterilizzazione e di conservazione degli strumenti. E’ vero che non è possibile autoclavare gli strumenti metallici che non siano in acciaio, poiché ciò provoca corrosione e ruggine? Gli strumenti metallici non in acciaio possono essere sterilizzati tranquillamente in autoclave se preventivamente trattati con delle sostanze inibitorie. Perché è importante il prelavaggio? Perché si può lavare senza sterilizzare, ma non si può sterilizzare senza lavare. Prima (che gli strumenti possano venire sterilizzati, devono essere ben lavati per eliminare la formazione di macchie durante il ciclo e la volatilizzazione di residui durante l’azione del vapore. I frammenti che restano sugli strumenti dopo l’utilizzo potrebbero seccarsi ed incrostarsi proteggendo così i microorganismi interni e compromettendo la sterilizzazione. I frammenti devono essere rimossi prima di sterilizzare in modo da esporre tutti microorganismi al processo di sterilizzazione. Inoltre i frammenti rimasti potrebbero bruciarsi durante la sterilizzazione. Può succedere che i frammenti reagiscano chimicamente con gli strumenti, rendendo difficoltosa la rimozione delle macchie. Che cosa è una soluzione disinfettante e come si usa ? Se gli strumenti sono stati utilizzati per un lungo intervento, il lavaggio può essere reso più semplice immergendo gli strumenti in una soluzione disinfettante. Detta soluzione è una combinazione di detergente e/o disinfettante e acqua distillata nella quale vengono immersi gli strumenti; ciò evita che le sostanze organiche si incrostino su di essi. Alla fine della procedura gli strumenti vengono tolti dalla soluzione disinfettante, messi nell’area di sterilizzazione e asciugati accuratamente. E’ preferibile che gli strumenti non restino immersi a lungo nella soluzione disinfettante. La maggior parte delle soluzioni sono leggermente corrosive e il contatto prolungato potrebbe rovinare gli strumenti . Gli strumenti andrebbero lavati normalmente. L’uso di una soluzione disinfettante rende l’operazione più semplice, ma non può sostituire il lavaggio. Si consiglia l’uso di un termodisinfettore per ridurre i rischi di contagio connessi alla manipolazione degli strumenti durante il lavaggio. Prima del lavaggio bisogna fare qualcosa d’altro? Prima di maneggiare gli strumenti l’operatore dovrebbe indossare dei guanti di gomma per proteggere le mani. Poi gli strumenti possono essere preparati per il lavaggio. Tutti gli strumenti provvisti di cardini o cerniere (pinze, forbici ecc. ) andrebbero aperti per esporre le parti interne incernierate. Gli strumenti andrebbero risciacquati sotto un forte getto d’acqua per rimuovere i frammenti più grossi. Esiste qualche detergente speciale che andrebbe usato per il lavaggio ? Andrebbe utilizzato un detergente con PH neutro in quanto l’uso di un sapone ad alto grado a1calino potrebbe produrre la formazione di una pellicola che proteggerebbe i batteri. L’uso invece di un detergente ad alto o basso PH potrebbe macchiare gli strumenti durante la procedura di sterilizzazione. E’ comunque consigliabile seguire le raccomandazioni della casa produttrice degli strumenti. Qual’è il miglior metodo di lavaggio? Il lavaggio può essere fatto sia manualmente che meccanicamente. Il lavaggio manuale necessita di tempo, a volte è imperfetto e favorisce i microorganismi volatili creando spruzzi. E’ comunque impossibile pulire manualmente tutte le fessure e le cerniere degli strumenti ed è per questo che la maggior parte degli esperti raccomanda il lavaggio meccanico attraverso apparecchi ad ultrasuoni e i termo-disinfettori . Cosa si intende per lavaggio “meccanico” ? Il metodo di lavaggio meccanico più adatto è il pulitore ad ultrasuoni. Se usati correttamente, i pulitori ad ultrasuoni rimuovono la maggior parte delle particelle dagli strumenti, persino dalle fessure e dalle cerniere. Il lavaggio ad ultrasuoni è migliore di quello manuale per i seguenti motivi : L’azione degli ultrasuoni può pulire parti che non possono essere raggiunte dalla comune setola di una spazzola. L’uso di un pulitore ad ultrasuoni riduce la manipolazione degli strumenti e il rischio di ferirsi. Come andrebbe usato un pulitore ad ultrasuoni ? I pulitori ad ultrasuoni andrebbero utilizzati attenendosi sempre alle istruzioni della casa produttrice e comunque non andrebbero mai sovraccaricati. Gli strumenti andrebbero aperti e posti nel vassoio o cestino ad immersione. Gli strumenti taglienti andrebbero distanziati per prevenire il contatto e quindi il danneggiamento delle superfici. Molte case produttrici forniscono piccoli cestelli per il lavaggio di questi strumenti. Non mischiate metalli diversi nel pulitore ad ultrasuoni in quanto ne potrebbe risultare una placcatura di colore scuro degli strumenti. Andrebbe usato un detergente poco schiumoso e con PH neutro. I migliori risultati si ottengono utilizzando acqua distillata deionizzata. Cambiate ogni giorno la soluzione pulente ( o più spesso a seconda dell’uso). Fate in modo che gli strumenti non restino in ammollo nella soluzione pulente più a lungo del necessario . Devono essere rimossi prontamente, risciacquati con acqua distillata e asciugati. Questi passaggi preverranno il formarsi di eventuali macchie e corrosioni. Ho un pulitore ad ultrasuoni, ma è vecchio di diversi anni. Come posso essere sicuro che pulisca ancora bene? Il perfetto funzionamento del pulitore ad ultrasuoni dovrebbe essere controllato periodicamente secondo le istruzioni della casa costruttrice. Alcuni esperti del settore consigliano di immergere un pezzetto di lamina d’alluminio da 7 X 12 cm verticalmente nella soluzione pulente per 20 secondi. La lamina dovrebbe essere poi esaminata per vedere se presenta piccolissimi buchi. Ciò starebbe ad indicare il perfetto funzionamento del pulitore. Non abbiamo un pulitore ad ultrasuoni, quindi dobbiamo lavare i nostri strumenti a mano. Qual’è il metodo migliore da usare? Se pulite gli strumenti normalmente, usate una spatola con setole piuttosto rigide. Dopo l’uso la spatola stessa andrebbe lavata e sterilizzata per prevenire la proliferazione di microorganismi . L’uso di prodotti abrasivi o forti dovrebbe essere evitato in quanto questi potrebbero produrre un eccessivo logoramento delle superfici degli strumenti e danneggiarli. Gli strumenti vanno risciacquati dopo il lavaggio? Dopo il lavaggio gli strumenti andrebbero sciacquati a seconda delle disposizioni della casa produttrice. Per ottenere migliori risultati, specialmente nelle zone con acqua molto dura (calcarea), gli strumenti andrebbero risciacquati con acqua distillata deionizzata. Ciò eliminerebbe eventuali problemi di macchie. Gli strumenti vanno lubrificati prima di essere autoclavati ? Gli strumenti provvisti di cardini o costituiti da ingranaggi dovrebbero esser lubrificati prima della sterilizzazione. E’ particolarmente importante che gli strumenti odontoiatrici ricevano la giusta lubrificazione prima di essere autoclavati. Se siete indecisi sulla necessità o meno di lubrificare, consultate la casa produttrice degli strumenti. Le istruzioni di alcune case produttrici dicono che non si dovrebbero mischiare diversi tipi di metallo nello stesso carico da sterilizzare. E’ vero? Prima di sterilizzare gli strumenti di metallo devono essere suddivisi a seconda del tipo. Differenti tipi di metallo non andrebbero mai mischiati nello stesso carico dell’autoclave in quanto si produrrebbe un fenomeno di elettrolisi che danneggerebbe gli strumenti. Strumenti in acciaio inossidabile, strumenti in lega di carbonio o in titanio alluminio ottone o cromati devono essere separati con carta o tessuto per sterilizzazione o con buste. La maggior parte delle autoclavi hanno i vassoi in acciaio inossidabile. Per evitare che strumenti in metalli diversi possano essere danneggiati è necessario isolare gli strumenti dal vassoio disponendo sul vassoio un telo di carta per sterilizzazione. Se gli strumenti non sono stati imbustati per ottenere i migliori risultati bisognerebbe sempre mettere un telo di carta sul vassoio. Quando devo usare un anti corrosivo e quale è la migliore soluzione da usare? L’acciaio inossidabile è formulato per resistere alla corrosione e non dovrebbe richiedere un pre-trattamento. Gli altri metalli, come l’acciaio al carbonio non hanno una naturale resistenza alla corrosione e andrebbero trattati prima della sterilizzazione. Sono disponibili svariati tipi di anti corrosivi. I test hanno dimostrato che il nitrato di sodio è un anti ruggine efficace ed economico, relativamente innocuo essendo anche usato per la conservazione degli alimenti. Quando è usato in una soluzione al 2 % risulta effettivamente anti corrosivo. La soluzione al 2% di nitrato di sodio può essere acquistata nella maggior parte delle farmacie e mischiata con l’acqua ( l cucchiaio da tavola per 1/4 di litro di acqua distillata). Gli strumenti dovrebbero essere immersi nella soluzione per 3 minuti. Andrebbero poi rimossi, lasciati asciugare all’aria e impacchettati o imbustati. Non risciacquate o asciugate gli strumenti dopo l’immersione nel nitrato di sodio ! Devo usare acqua distillata? Solo se volete che i vostri strumenti e la vostra autoclave durino a lungo ! Persino nella città con il migliore sistema idrico l’acqua contiene residui minerali e salini. Inoltre i tubi dell’acqua hanno accumulato per anni residui che defluiscono ogni volta che si apre il rubinetto . Questi residui si depositeranno sugli strumenti incrostandovisi e macchiandoli . L’unico modo per evitare questi inconvenienti è usare acqua distillata. Quali sono le cause dell’usura e della corrosione degli strumenti ? 1. Logoramento risultante dall’uso. 2. La durezza del metallo. 3. La corrosione dei bordi degli strumenti. Il logorio causato dall’uso è inevitabile! La durezza del metallo dovrebbe rimanere costante se non è soggetto ad alte temperature (superiori a 140 °C.). La corrosione dei bordi degli strumenti provoca danni irreparabili agli strumenti e la lama sviluppa per conseguenza irregolarità che ne compromettono la capacità di taglio. Si ha la corrosione quando l’umidità e l’ossigeno reagiscono con il ferro e l’acciaio. Siccome gli strumenti medicali ed odontoiatrici sono costantemente esposti all’ossigeno ed all’umidità, i risultati della corrosione sono spesso visibili. Per questa ragione, l’acciaio inossidabile, che resiste alla corrosione, viene comunemente usato nella fabbricazione di strumenti medicali e odontoiatrici. Siccome umidità ed ossigeno sono presenti in una autoclave, gli strumenti di acciaio al carbonio e comunque tutti gli strumenti non inossidabili devono essere trattati con un anti corrosivo. Anche il corretto lavaggio è essenziale per prevenire la corrosione dovuta a residui di sangue o a frammenti di materiale Sono disponibili diverse soluzioni anti corrosive. Qual’ è la migliore? La migliore sarà determinata dalle necessità di ciascun procedimento come mostra la seguente tabella:
TIPO | AZIONE | VANTAGGI | SVANTAGGI |
Sostanze antiossidanti inorganiche. Nitrato di sodio in soluzione al 2%. | Forma di protezione che minimizza l’elettrolisi. | – Si trovano in tutte le farmacie.
– Economiche. – Molto efficaci. |
Gli strumenti devono essere immersi nella soluzione per 3 minuti. |
Inibitori del vapore (additivo per acqua, spray) | Riducono la corrosione riducendo l’eccesso di ossigeno. | – Facilmente disponibili.
– Economici. – Possono essere aggiunti nell’acqua dell’autoclave spruzzati direttamente sugli strumenti. |
Gli additivi e gli spray possono necessitare di un frequente lavaggio della camera dell’autoclave. |
Composti organici polari (latte chirurgico, lanolina). | I composti si adagiano sulle superfici creando una barriera protettiva. | – Facilmente disponibili.
– Efficaci. |
Lasciano una pellicola residua. |
Nel nostro studio utilizziamo strumenti di acciaio inossidabile, ma spesso arrugginiscono dopo la sterilizzazione. L’acciaio inossidabile può arrugginire? Generalmente, l’acciaio inossidabile di buona qualità non arrugginisce, nonostante che macchie arancioni simili alla ruggine siano abbastanza frequenti. Il modo più semplice per stabilire se i vostri strumenti si stanno arrugginendo è quello di usare una gomma da disegno per rimuovere le macchie. Una volta che la macchia se ne è andata potete esaminare se la parte interessata presenta i caratteristici buchini che di solito accompagnano la ruggine. Se non ve ne sono lo strumento è soltanto macchiato. Le macchie sono dovute a vari fattori; due dei più comuni sono l’uso di acqua del rubinetto e il non corretto lavaggio. L’acqua del rubinetto contiene svariati minerali, fosfati e sali. Questi possono depositarsi sugli strumenti durante il lavaggio, il risciacquo o l’autoclavaggio. Si depositano sicuramente sugli strumenti se nell’autoclave viene utilizzata acqua del rubinetto. Questo inconveniente viene facilmente eliminato usando acqua distillata deionizzata. Il lavaggio scorretto può lasciare residui e detriti sugli strumenti che determinano attraverso l’azione della autoclave la formazione di macchie. Gli altri fattori che possono provocare macchie sono le sostanze chimiche, il livello di PH dei detergenti ed il tipo di involucri utilizzati. La presenza di macchie nere sulla superficie degli strumenti può essere determinata dal fatto di avere avvolto gli strumenti con un telo lavato con un candeggiante contenente cloro. Anche i detergenti con un PH alto o basso possono causare macchie. Quindi è importante risciacquare a fondo gli strumenti dopo il lavaggio. Persino il detergente utilizzato per lavare i teli può causare macchie. Una volta che la camera dell’autoclave si è macchiata, è importante che la camera venga scaldata e che venga pulita seguendo le istruzioni della casa produttrice. In caso contrario si formeranno via via sempre più macchie. Spesso notiamo una macchia marrone scuro sugli strumenti. Da cosa è causata? Macchie scure possono essere causate da una varietà di fattori. Mischiare metalli diversi nel pulitore ad ultrasuoni o nell’autoclave può portare ad una placcatura lasciando una macchia scura. Si è scoperto che anche alcuni involucri in commercio con indicatori di sterilizzazione causano la formazione di macchie. Anche alcune sostanze chimiche usate nei disinfettanti o nelle soluzioni in cui vanno immersi gli strumenti, possono causare macchie sia sugli strumenti che sulla camera. Fenolo, cloro e ammoniaca quaternaria richiedono un risciacquo abbondante per evitare depositi e macchie sugli strumenti. Consigliamo di controllare l’etichetta del prodotto e in caso di dubbio di chiedere informazioni alla casa produttrice . Come si possono eliminare le macchie? Sembra che ci siano vari fattori che provocano le macchie; in che modo quindi si può capire cosa va cambiato? Un sistema molto – semplice è quello di eliminare un fattore alla volta. Se si sta usando acqua del rubinetto nell’autoclave smettere di farlo! Si usi acqua distillata. Questo dovrebbe eliminare alcune macchie. Se ne restano altre, controllate la procedura di lavaggio, il PH del detergente disinfettante usato ( è preferibile uno a PH neutro di circa 7 ) e osservate che effetto hanno questi cambiamenti. Se le macchie persistono cambiate l’involucro e così via. Come andrebbero impacchettati gli strumenti? Gli strumenti possono essere imbustati singolarmente o più strumenti in una busta o in pacchi chirurgici . Deve comunque evitarsi di mettere strumenti di metallo diverso all’interno della stessa busta ed evitare sovrapposizioni e contatti tra gli strumenti . Non sovraccaricare le buste e i pacchi ricordandosi che il vapore deve circolare all’interno della camera . Le buste non devono essere troppo strette, ma neanche troppo grandi. Si consiglia di tenere almeno 3 misure di buste. Per la sigillatura delle buste è necessario utilizzare una sigillatrice in grado di creare un sigillo di 10 mm. In passato abbiamo avuto vari problemi con gli involucri. E’ strano? No, abbiamo sentito spesso di, strumenti macchiati dal materiale dell’involucro. Se si è stabilito che il problema delle macchie sta nell’involucro, bisogna fare le seguenti modifiche: se state usando un involucro di stoffa controllate che tipo di detergente o candeggiante viene usato dalla lavanderia e chiedete, che in futuro usino un detergente a basso contenuto di fosfati con PH neutro e senza cloro. In alternativa potreste optare per uno degli involucri già in commercio. A volte ci sono problemi di macchie scure o ruggine causati da involucri troppo spessi o da una asciugatura imperfetta e insufficiente . Se gli involucri risultano umidi alla fine del periodo di asciugatura potreste optare per per un tipo di involucro più leggero o predisposto per facilitare l’ asciugatura. Gli strumenti di acciaio al carboni o impacchettati per la sterilizzazione, richiedono una particolare attenzione. A volte è necessario utilizzare anche un inibitore atmosferico in abbinamento alla preimmersione in una soluzione antiossidante per ottenere buoni risultati. Con quale frequenza andrebbe pulita l’autoclave? L’autoclave andrebbe pulita secondo le istruzioni della casa produttrice, una volta alla settimana o più a seconda delle esigenze. Il lavaggio settimanale è necessario per prevenire la formazione di scorie e altre sostanze che logorerebbero gli strumenti durante la sterilizzazione. L’autoclave deve essere pulita dalle macchie prima di effettuare un altro carico. In caso contrario, la causa delle macchie resterebbe nell’acqua e nel vapore presente nella camera o nel circuito idraulico della autoclave provocando la formazione di macchie nei carichi successivi e compromettendo anche il buon funzionamento della autoclave. Quale tecnica utilizzare per sterilizzare turbine e manipoli senza pregiudicarne la durata? Oramai tutti manipoli e le turbine sono costruiti per essere sottoposti alla sterilizzazione in autoclave. E’ indispensabile attenersi alle istruzioni dei costruttori per evitare un prematuro logoramento. Si dovrebbe evitare una lubrificazione eccessiva e cercare di posizionare i manipoli con la testina inclinata verso l’alto. Questo consente all’eventuale lubrificante in eccesso di fuoriuscire dal manipolo ed eliminare il rischio che cuocendosi durante la fase di sterilizzazione possa determinare un attrito all’interno del rotore. Evitare durante il lavaggio di utilizzare soluzioni disinfettanti che non siano espressamente indicate dal costruttore. Le sostanze chimiche presenti nella soluzione potrebbero infatti depositarsi sui micromeccanismi interni o sulle guarnizioni determinandone una usura precoce.
1 Il prodotto maggiormente utilizzato è rappresentato da buste e rotoli con accoppiata carta-plastica (polipropilene) (UNI EN 868-1) con una sigillatura non inferiore a 6 mm da effettuarsi prima dell’inserimento nell’autoclave. Tali prodotti recano visibili in superficie gli “indicatori di processo”.
2 E’ comunque consigliato eseguire tale fase per tutto il materiale sottoposto a sterilizzazione.